EPCG, la società montenegrina misto pubblico privata, che gestisce la produzione e la distribuzione di energia elettrica, sta infatti in questi giorni chiudendo le procedure per la scelta del raggruppamento di imprese a cui affidare la realizzazione, nella zona Pljevlja, della nuova e strategica centrale termoelettrica del Montenegro.
Con questo progetto EPCG è riuscita ad attirare ben nove cordate provenienti da Europa, Russia e Asia, che hanno dovuto supportare le loro proposte sia dal punto tecnologico, con particolare attenzione all'ambiente e all'efficienza energetica, sia dal punto di vista economico, mettendo a disposizione gli strumenti finanziari per sostenere l'investimento di EPCG.
Il gruppo di aziende con la più alta probabilità di vittoria dell'appalto per la costruzione dell'impianto è costituito dal gigante cinese dell'ingegneria, Power China, che ha realizzato il 45% della potenza termica installata in Cina e ha più di 728 progetti attualmente in corso in 72 paesi in tutto il mondo, ambiente sc - società italiana di ingegneria ambientale con una vasta esperienza nei servizi di ingegneria ambientale, Rudis - società slovena specializzata nei sistemi di abbattimento di SOx, NOx e polveri, Velenya Mines - società slovena di fama internazionale nel settore minerario, e TEKON Energy - società serba con esperienza nella gestione di impianti termici.
Questa joint venture Euro-Cinese è stata in grado di presentare una proposta innovativa, grazie alla combinazione delle forti capacità finanziarie e realizzative messe in campo dai cinesi di Power China Hubei e le competenze tipicamente europee, ed in particolare italiane, nel settore dell'ingegneria e della sostenibilità ambientale.
Il risultato sarà una centrale termoelettrica le cui emissioni in atmosfera saranno notevolmente più basse dei limiti fissati dalle norme comunitarie, rendendola così tra gli impianti più "verdi" in Europa. Risultato poi che le banche cinesi sosterrebbero interamente grazie a un pacchetto finanziario specifico ed assai favorevole.
Il progetto della Euro-Cinese sembra soddisfare tutti i requisiti EPCG: la costruzione di una nuova centrale, che rispetta pienamente la normativa ambientale europea sugli impatti ed emissioni, e che allo stesso tempo garantisce un livello di produzione di energia elettrica che permetterà il graduale smantellamento del vecchio impianto, situato accanto al nuovo, il tutto con costi e condizioni di finanziamento estremamente competitivi.
Qualora la proposta della cordata Euro-Cinese venisse accettata, il Montenegro sarà il primo paese europeo ad attuare un modello gestionale tra realtà appartenenti al mondo occidentale ed asiatico. Una formula estremamente innovativa per fondere in un'unica esperienza l'eccellenza tecnica/economica ai criteri di sostenibilità ambientale, formula che inevitabilmente si candida ad essere il futuro del settore energetico e della quale il Montenegro potrà per primo giovarsi dei privilegi e dei vantaggi, sia economici che politici.
Power China Hubei, ambiente s.c. e gli altri partners europei hanno infatti presentato a EPCG un progetto in grado di mettere assieme la potenza di produzione richiesta, 220 MW, con un evoluto sistema di controllo delle emissioni in atmosfera ed un basso impatto ambientale sia in fase di realizzazione che di esercizio. Tutto questo grazie a standard progettuali tra i più avanzati che pochissimi altri competitori sono in grado di garantire.