Francesca Mariotti, direttore generale di Confindustria, in audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente della Camera nell'ambito dell'esame del decreto Semplificazioni-bis (o decreto Recovery) ha sottlineato che "è critico l'innalzamento delle soglie per l'affidamento diretto dei servizi di ingegneria e architettura, per i quali, infatti, sarebbe opportuno attestarsi a un tetto di 80 mila euro". La norma (art. 51 del decreto 77/2021) prevede che, fino a 139.000 (e non più fino a 75.000 euro) si possa scegliere un affidatario di servizi di ingegneria e architettura, in via diretta, senza neanche consultare due o tre alternative e senza chiedere requisiti.
Sul punto il Presidente Scicolone, due giorni fa, aveva posto in evidenza " i rischi derivanti dall'applicazione di una norma che non garantisce la professionalità e l'esperienza dell'affidatario, rischia di innescare meccanismi di suddivisione artificiosa di appalti per sottrarli alla concorrenza. Si tratta di una fascia che riguarda il 70,2% del mercato".
In audizione Confindustria ha anche portato, come propria posizione autonoma, alcuni rilievi sull'articolo 47 del decreto: "è da ripensare, a nostro giudizio, il sistema di premialita'-penalita' previsto in tema di parita' generazionale e di genere. Comporta oneri informativi a carico degli operatori che partecipano alle gare Pnrr e Pnc (piano nazionale complementare), corredati peraltro da sanzioni rilevanti. Si tratta di un aspetto delicato che, in controtendenza con la ratio del decreto-legge, rischia di appesantire lo svolgimento delle gare".
Inoltre, secondo Confindustria "e' da valutare l'abbassamento del numero minimo di operatori da invitare alla procedura negoziata senza bando che, nei fatti, rischia di determinare una minore partecipazione delle imprese alle gare".
In tema di subappalto, l'auspicio degli industriali e' che "la discrezionalita' attribuita alla stazione appaltante di indicare nel bando le prestazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell'aggiudicatario possa coniugare il diritto dell'impresa di organizzare la propria attivita' con l'esigenza, altrettanto rilevante, di valorizzare gli operatori che si sono impegnati per qualificare la propria attivita', accrescendo le proprie competenze specifiche". (A.M.)