Si è svolta oggi l'audizione di OICE (con il Presidente Gabriele Scicolone e il Direttore Generale Andrea Mascolini) presso l'ottava commissione del Senato in merito al disegno di legge delega per la riforma del codice appalti (AS 2330).
Il Presidente, dopo avere ricordato come l'OICE abbia sempre dato il proprio contributo di proposte e di idee in ogni passaggio del processo di revisione del codice appalti e prima della legge Merloni, ha preliminarmente fatto notare come alcuni elementi della precedente riforma non siano stati portati a termine.
Scicolone ha apprezzato molti elementi positivi del ddl fra cui: la riduzione del numero delle stazioni appaltanti, i tempi certi delle procedure, la centralità della progettazione che va ancora di più enfatizzata e tutelata. Ha poi sottolineato l'esigenza di avere un quadro di regole certe e stabili.
Scicolone ha però anche messo in guardia dai "falsi amici": il prezzo più basso nelle gare sembra semplificare ma determina tanti effetti negativi; l'appalto integrato va utilizzato ma per i suoi valori positivi; la riduzione dei livelli di progettazione.
Scicolone ha anche criticato i riferimenti fatti in altre audizioni all'utilizzo di strutture o centrali di progettazione di cui non si ravvede la necessità: lo stato deve programmare e controllare e non progettare visto che esiste un mercato dinamico e pronto.
Il Direttore Generale OICE Andrea Mascolini, dopo avere evidenziato i limiti della riforma del 2016 sotto il profilo della sua attuazione, anche per le "autodifese" messe in campo dal sistema delle pubbliche amministrazioni, si è soffermato sui profili giuridici del disegno di legge sottolineando l'esigenza di integrarne alcuni punti e di meglio definirne altri, troppo generici, al fine di orientare correttamente il legislatore delegato.
In linea generale è stata apprezzata la scelta di confermare il modello fondato su un codice snello e un regolamento di attuazione dettagliato, ma è stata evidenziata l'opportunità di estrapolare la materia della progettazione (e servizi connessi) e realizzazione dei lavori dagli altri servizi e dalle forniture, puntando su obiettivi di trasparenza, concorrenza, riequilibrio dei rapporti fra P.A. e operatori economici, semplificazione delle procedure e riduzione degli oneri di partecipazione alle gare.
Nel merito i temi toccati da Mascolini - sui quali verranno trasmesse alla Commissione proposte integrative - hanno riguardato: il rafforzamento dei poteri Anac per il precontenzioso e per la predisposizione di bandi-tipo e contratti-tipo necessari per rendere equilibrati i rapporti fra P.A. e privati; l'equo compenso e la corretta stima dei corrispettivi; la limitazione dei ribassi eccessivi e l'utilizzo (esclusivo) dell'OEPV nei servizi di ingegneria e architettura; l'utilizzo di servizi di supporto di project management; la semplificazione della partecipazione alle gare con l'applicazione rapida del "fascicolo virtuale" dell'operatore economico (in luogo dell'estensione delle SOA anche ai servizi); la limitazione dell'appalto integrato; la riduzione della soglia per gli affidamenti diretti a garanzia della concorrenza e trasparenza; la revisione della disciplina dell'accordo quadro; la previsione di regole per la partecipazione di Università e enti di ricerca alle gare che non discriminino gli operatori privati; la riduzione degli oneri burocratici (no al rimborso a carico dell'aggiudicatario delle spese di pubblicazione dei bandi sui quotidiani). (MCM)