Il Presidente OICE Giorgio Lupoi ha partecipato oggi al Convegno "Rigenerazione urbana: attualità e prospettive" organizzato da AGIDI e tenutosi presso la Sala del Refettorio della Biblioteca Camera dei deputati - Nilde Jotti.
Sul tema della rigenerazione urbana, il Presidente Lupoi ha evidenziato che nessun soggetto può andare da solo, dovendosi piuttosto ragionare come sistema. Problema più serio è quello della certezza del diritto, senza la quale le operazioni non decolleranno. Accoglie dunque con favore l'iniziativa del testo unificato, precisando che è altresì fondamentale la continuità amministrativa negli enti locali: esempio virtuoso è Milano, ove al cambiamento delle giunte non è seguito un cambiamento delle scelte già effettuate. Buoni gli intenti del testo unico, giuste le priorità e i temi, ancorché vi siano degli aspetti da modificare. In primo luogo, secondo Lupoi andrebbero migliorati gli obiettivi e si dovrebbe assicurare che una cabina di regia vigili sui fondi, pubblici e privati.
Sui concorsi di progettazione, Lupoi ha condiviso la visione di uno strumento da incentivare, ma ha affermato che essi non possono essere individuati quale unica soluzione per questa tipologia di interventi, visti i tempi di cui necessitano. Altro aspetto fondamentale è il tempo che, come dimostrato dal PNRR, non è più una variabile indipendente e così deve essere così anche nell'ambito della rigenerazione urbana. In questo contesto, è peraltro cambiato lentamente anche l'atteggiamento del potere pubblico rispetto alle iniziative private. Secondo il Presidente OICE, ad oggi mancano tecnici ingegneri e legali sia nella scrittura delle norme sia nell'attuazione delle leggi.
Infine, Lupoi ha evidenziato che il ruolo della PA deve essere di governance, mentre nel codice appalti, ad esempio, è stato fatto il contrario mettendo i tecnici della PA a progettare. Va poi seguita la cultura della prestazione, con parametri non prescrittivi ma prestazionali.
È intervenuta inoltre l'On. Patriarca, la quale ha sottolineato il carattere sociale della rigenerazione urbana, precisando che le città che mantengono un decoro urbano hanno effetti anche sulla qualità delle persone e ha affermato che l'evento di oggi è stata occasione per orientare la politica nel settore della rigenerazione urbana.
Di seguito, l'On. Cattaneo ha posto l'accento sui problemi derivanti dalla stratificazione normativa sia verticale - le fonti in tema di rigenerazione urbana sono di tipo statale, regionale e locale - sia orizzontale, essendovi interventi anche da parte della magistratura che, in passato, hanno bloccato i cantieri. Per l'On. Cattaneo, solo la rigenerazione urbana può garantire la rinascita dei centri storici e la rigenerazione delle zone industriali ed è necessaria una legge statale per sbloccare la situazione, tenendo conto che anche le città di provincia necessitano di interventi di rigenerazione urbana.
È poi intervenuta la Prof.ssa Giulia Avanzini, la quale ha condiviso la necessità di adottare un testo unificato di rigenerazione urbana che vada a sostituire la disciplina disorganica e disorganizzata sia in ambito statale, sia in ambito regionale, come la proposta di legge attualmente all'esame del Senato che ha fornito per la prima volta una definizione univoca di rigenerazione urbana. Nell'adozione del citato testo unico sarà necessario tenere conto delle risorse disponibili limitate, della fattibilità dei progetti (anche a livello sociale), delle difficoltà incontrate dalle PA spesso mancanti di risorse tecniche e competenze e della garanzia della qualità del prodotto finale.
Successivamente, la Dott.ssa Martina Fariseo dello Studio Legale Linklaters si è soffermata sul ruolo attivo riconosciuto ai privati (sia operatori economici, sia cittadini) nel campo della rigenerazione urbana, che assumono la qualifica di co-pianificatori, come dimostrato dalla possibilità ad essi riconosciuta di porre in essere interventi anche al di fuori della pianificazione comunale (tranne che nei centri storici). Particolare rilevanza assumono inoltre i meccanismi di incentivazione, principalmente individuabili negli incrementi volumetrici nell'ambito degli interventi di demolizione e ricostruzione (tra il 10% e il 30%) e nelle deroghe alle distanze e alle altezze.
La Vice Presidente ANCE ROMA Benedetta Bonifati ha analizzato gli strumenti introdotti dal legislatore negli ultimi anni per perseguire gli obiettivi di rigenerazione urbana, principalmente costituiti dai PRINT (Programmi Integrati di Intervento) e dai PRU (Programmi di Recupero Urbano), entrambi di scarso successo a causa della loro complessità procedurali, della scarsità di risorse e di competenze in capo alla PA e dell'estensione territoriale. Nel suo intervento, la Dott.ssa Bonifati ha poi posto l'accento sull'importanza della dotazione di fondi pubblici, proponendo ad esempio di attribuire risorse esclusivamente alle PA virtuose, che agiscono conformemente agli obiettivi di rigenerazione urbana.(S.S.)