Scicolone: "Il mercato va, ma le regole per il PNRR non riducano i presidi di concorrenza, trasparenza e qualità del progetto; usare la delega per il codice per ridurre realmente orpelli burocratici e assicurare stabilità e certezza delle regole"
La domanda pubblica di progettazione riprende il suo percorso di crescita dopo la pausa di maggio e il presidente dell'Oice, Gabriele Scicolone, legge i dati in chiave decreto-legge 77, all'esame proprio oggi in commissione alla Camera, e con riguardo al ddl delega di riforma del codice appalti il cui testo bollinato è stato diffuso in queste ore:
"I dati del semestre ci rallegrano perché il mercato della progettazione tocca il massimo valore dell'anno - ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE - raggiunto, come accade in questi anni, con un forte contributo degli accordi quadro. In prospettiva vediamo che per gli interventi del Pnrr si introducono ulteriori semplificazioni rispetto alle quali temiamo il rischio di una diminuzione dei livelli di qualità del progetto e di scarsa trasparenza, peraltro sottolineati con forza anche dalla Commissione giustizia sia per le norme sugli affidamenti fiduciari, sia per le deroghe sulle procedure negoziate. Ci auguriamo che in queste ore alla Camera si trovi un giusto compromesso fra esigenze di controllo e garanzia di concorrenza e trasparenza. D'alto canto al di sotto dei 140.000 euro, soglia per gli affidamenti fiduciari del decreto 77, vediamo che è presente il 66% circa degli avvisi di manifestazione di interesse e quindi l'esigenza di avere indicazioni dall'Anac, ma soprattutto di prevedere criteri di rotazione e requisiti per gli affidatari sarebbe fondamentale. Siamo invece molto delusi dalle chiusure del Governo sulle modifiche per il superbonus che, se confermate, finirebbero per limitare di molto l'efficacia dello strumento. Oggi però è anche arrivato il testo definitivo della delega per la riforma del Codice appalti, riforma essenziale, che riconosce alcuni profili di grande rilievo per la nostra Associazione quali ad esempio la riduzione degli oneri amministrativi, la certezza dei tempi di aggiudicazione, la digitalizzazione della fase di verifica dei requisiti, l'utilizzo di contrati-tipo coerenti e moderni e il giusto rapporto qualità-prezzo. A questo aggiungo che saranno però fondamentali la stabilità e la certezza delle regole che, alla fine del percorso riformatore, dovranno portare ad un binomio codice-regolamento di riferimento certo per P.A. e operatori economici. Ci auguriamo che stavolta ne esca un Codice moderno, chiaro, essenziale e privo di bizantinismi"
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