In allegato il testo, nella sua versione digitale del sesto report Oice sulla digitalizzazione e le gare BIM 2022.
Il report, dopo l'introduzione del Presidente Giorgio Lupoi e la sintesi del direttore generale Andrea Mascolini, fa il punto sull'evoluzione della domanda pubblica che si concretizza nelle gare con richiesta di modellazione elettronica (BIM) emesse nel 2022. In appendice viene riportato anche il testo dell'allegato al nuovo codice appalti nel quale è confluita parte del decreto 560/2017 e s.m. e i. Infine, prima delle schede dei progetti realizzati da alcuni sponsor, viene riportato in allegato un documento di osservazioni e proposte sui contenuti dei capitolati informativi BIM di Anas, RFI e Agenzia del demanio, frutto del lavoro di un laboratorio di Oice Academy coordinato da Elisa Crimi con la supervisione del Presidente di Oice Academy, Antonio Vettese, che ha moderato la Tavola rotonda con le tre committenze citate.
Per quanto riguarda i dati, in sintesi: nel 2022 i bandi in cui si è fatto riferimento al BIM sono stati 1.003, erano stati 534 nel 2021. L'accelerazione è dovuta all'andamento complessivo della domanda sulla spinta degli interventi del PNRR.
I bandi BIM sul totale degli affidamenti per servizi di architettura e ingegneria emessi nel 2022 sono in numero il 18,8% del totale (+87,8% rispetto al 2021) in valore il 47,6% del totale (+484,3% sul 2021).
La maggior parte delle gare BIM ha riguardato l'affidamento di progettazione (66,8%), verifiche del progetto (18,5%), direzione lavori (3,7%); verifiche strutturali (4,0%), le attività per rilievi, topografia, servizi di supporto al R.U.P. per redazioni elaborati grafici, collaudi, sono ricomprese nella definizione di ‘altri servizi tecnici' (7,0%).
Le Amministrazioni più attive sono state ANAS, RFI, Agenzia del Demanio, Invitalia e Autorità portuale per un valore pari al 75,9% del totale.
L'88,7% del totale dei bandi ha riguardato interventi per opere puntuali (lo scorso anno la percentuale era all'81,7%); la restante percentuale era per opere lineari.
In 547 casi su 1.003 (il 54,5% del totale) il BIM è fattore premiale apprezzato in sede di offerta come «merito tecnico» o come «metodologia», con punteggi specifici che variano da 5,5 fino ad un massimo di 24 punti.
Nel rapporto si da conto anche del fatto che l'80,3% degli associati OICE dichiara di aver effettuato investimenti sul BIM, sono dati che pur confermando che la larghissima maggioranza (oltre l'80%) delle imprese del settore destina una quota di investimenti al tema della digitalizzazione, rispetto all'anno precedente cala del 6,1%. Per quanto attiene all'incidenza dei costi sostenuti per acquisto di licenze o per rinnovo di abbonamenti rispetto al fatturato totale, negli ultimi 3 anni si è mantenuto pressoché costante intorno al 2%. In leggero, ma costante aumento è invece l'incidenza del costo medio BIM rispetto al costo medio del personale tecnico che, partendo dal 4,85% del 2020 è arrivato al 5,17% nel 2022. (A.M.)