Con grande partecipazione e interesse si è svolta ieri la presentazione in un convegno on line dell'ottavo Report OICE sulla digitalizzazione e sulle gare BIM 2024, consultabile al seguente link.
I dati del Report sono stati illustrati dal Vice Presidente OICE Alfredo Ingletti, il quale ha sottolineato un calo progressivo delle gare BIM dal 2022 sia in numero sia in valore, derivante principalmente dalla diminuzione complessiva di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura causata dall'entrata in vigore del D.lgs. 36/2023.
Il Report contiene altresì la raccolta delle osservazioni di diversi operatori del settore (ANCE, ADR, ALLPLAN, CNI, Anas, Cooprogetti, HarpaCeas, Legavoop e Assorup), da cui emerge in estrema sintesi la percezione che le imprese di costruzioni sono più lente a recepire le nuove metodologie di progettazione. Le principali criticità evidenziate dai soggetti intervistati sono la mancanza di formazione e della piena consapevolezza del significato della digitalizzazione, che deve coinvolgere non solo i professionisti ma anche i soggetti destinati a poterla utilizzare a tutti i livelli organizzativi e, in definitiva, la resistenza al cambiamento. Occorre dunque una spinta verso il cambiamento culturale e organizzativo delle stazioni appaltante, maggiori investimenti sulla formazione e la risoluzione delle difficoltà rinvenute nell'interoperabilità tra i vari software utilizzati, nonché l'ampliamento dell'utilizzo del BIM in fase esecutiva.
All'evento ha partecipato inoltre il Presidente dell'Anac Giuseppe Busia, il quale ha evidenziato l'esigenza di incrementare il legame tra i due filoni della digitalizzazione: la digitalizzazione dei procedimenti e la digitalizzazione della progettazione. Il Correttivo è intervenuto sul primo filone, mediante alcune disposizioni che agevolano le procedure e la loro digitalizzazione, ma secondo il Presidente dell'Anac tali misure devono essere maggiormente legate alla modellistica BIM, che valorizza di per sé la progettazione e il suo ruolo andando oltre i confini della progettazione in senso stretto, guardando ad attività che entrano anche nelle fasi successive, sia realizzative, sia di gestione delle opere. Secondo Busia, per fruttare appieno tutte le potenzialità della modellistica BIM è necessario utilizzarla oltre la singola opera, mettendo insieme l'intero capitale dei progetti in BIM per utilizzarli strategicamente e renderli utili alla collettività.
La strada - ha sottolineato il Presidente dell'Anac - è quella giusta e le maggiori carenze si trovano nella qualificazione dei soggetti, tanto delle stazioni appaltanti, quanto degli operatori economici. Per superare tali carenze è necessario da un lato investire sulle prime per superare la scarsa preparazione a gestire la modellazione digitale e per sfruttare in modo completo i benefici del BIM, anche in considerazione della circostanza che l'innalzamento della soglia oltre la quale è obbligatorio l'utilizzo del BIM (2 milioni di euro) comprende la maggior parte delle opere realizzate da stazioni appaltanti qualificate. Dall'altro lato, occorre superare le carenze degli operatori economici, soprattutto di minori dimensioni.
In conclusione, secondo il Presidente dell'Anac il 2025 è l'anno della digitalizzazione, nel corso del quale andrà affrontato il problema dell'alfabetizzazione e andrà garantito l'utilizzo progressivo di tali strumenti per garantire che le competenze si diffondano in tutti i settori e a tutti i livelli.
Nel suo intervento Pietro Baratono, già Presidente della Seconda Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, si è soffermato sulle novità apportate dal Correttivo al Codice (D.lgs. 209/2024) in tema di digitalizzazione e di Gestione Informativa Digitale, evidenziando che quest'ultima, pur cambiando la forma, non cambia la sostanza, intervenendo unicamente sul metodo che prevede uno scambio mediante le piattaforme di dati organizzati, fermo restando il concepimento progettuale. Dopo aver richiamato brevemente le principali novità introdotte dal Correttivo, l'Ing. Baratono ha evidenziato che un ruolo importante potrebbe assumere il dialogo tra l'ambiente di condivisione dati e la piattaforma di e-procurement e, in prospettiva, la creazione di una piattaforma nazionale di rendicontazione - sul modello della piattaforma ReGiS del PNRR - che consenta di tenere sotto controllo la programmazione delle opere pubbliche e il loro grado di realizzazione.
Infine, l'Ing. Baratono ha rammentato che lo scorso 11 aprile il MIT, con il DM n. 89, ha istituito la Commissione di monitoraggio di cui all'art. 13 dell'Allegato I.9, con il compito di supportare e seguire le stazioni appaltanti tramite la pubblicazione di Linee guida, la sperimentazione, a titolo esemplificativo, dell'interoperabilità delle piattaforme, interpretazioni normative e proposte normative. Ha altresì rammentato che è già online l'HUB contratti pubblici dove sono resi disponibili documenti utili e normativa e volta a fornire alle stazioni appaltanti un servizio di supporto e consultazione.
A seguire, è intervenuta l'Ing. Maddalena Rostagno di GAE Engineering affrontando il tema delle possibilità di utilizzo dell'intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni e si sono poi alternate le due tavole rotonde, alle quali hanno partecipato Cecilia Hugony (ANCE), Sandro Catta (CNI), Daniele Branca (LEGACOOP), Daniele Ricciardi (ASSORUP), Alfredo Ingletti (OICE), Giorgia Potestà (ANAS), Paolo Cambula (ADR), Daniela Aprea (ITALFERR) e Guglielmo Migliorino (DUOMI).
Il video integrale della presentazione è disponibile al seguente link.
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