Tavola rotonda OICE su codice appalti - prioritario avere regole specifiche per ingegneria e architettura e rivedere il dm parametri - VIDEO INTEGRALE

15/7/2024

Si è tenuto ieri il webinar organizzato dall'OICE per la presentazione della 40° Rilevazione annuale OICE/Ver sull'andamento delle società di ingegneria e architettura OICE, seguito da una tavola rotonda dal titolo "Un anno di codice appalti: bilancio e possibili miglioramenti".

La tavola rotonda, aperta dal presidente OICE Giorgio Lupoi e moderata da Flavia Landolfi de Il Sole 24° Ore, si è aperta con l'intervento del Capo dell'Ufficio legislativo del MIT Elena Griglio, la quale ha preliminarmente posto l'accento sulla necessità di partire da un buon progetto per andare avanti con le opere pubbliche ed evitare, in corso di esecuzione dell'opera, di tornare sui quadri economici. In merito al correttivo, la Griglio ha affermato che il termine per la sua entrata in vigore è il 31 dicembre 2024, in quanto legato alla nuova milestone del PNRR relativa al partenariato pubblico privato e che, essendo necessari a tal fine diversi passaggi intermedi - consultazione con il Consiglio di Stato e con la Conferenza unificata - il testo dovrà essere pronto per settembre. Per questo motivo è stata avviata la consultazione pubblica del MIT.

La Griglio ha rammentato che le modifiche che saranno adottate non incideranno sugli elementi strutturali del Codice e riguarderanno principalmente i temi dell'equo compenso e del necessario aggiornamento del Decreto Parametri, cui si aggiunge l'esigenza di ripristinare una disciplina di dettaglio per i servizi di ingegneria e architettura. Sull'equo compenso, ha riferito che il MIT non ha adottato una soluzione, che nascerà da un necessario confronto con le associazioni di categoria mirato a contemperare tre diverse esigenze: il rispetto del principio dell'equo compenso, l'impatto sui quadri economici e la tutela dell'evidenza pubblica.

È intervenuto successivamente il Presidente dell'Anac Giuseppe Busia, che ha confermato l'ottimo rapporto e la collaborazione con il MIT e ha posto l'accento sulle due sfide più importanti del nuovo Codice: digitalizzazione e qualificazione delle stazioni appaltanti. Busia ha evidenziato che la scelta di non introdurre deroghe e di "partire subito" con le nuove norme ha richiesto un grande sforzo e che oggi si cominciano a vederne i benefici (siamo arrivati oggi a 20.000 CIG al giorno). Sono mancati tuttavia alcuni elementi previsti dal Codice, tra cui l'attivazione dell'help desk destinato a garantire risposte univoche e uniformi agli operatori economici. Quanto alle auspicate modifiche al Codice, il Presidente Anac si è soffermato sull'esigenza di garantire la trasparenza e l'evidenza pubblica, di ridurre le soglie per gli affidamenti diretti, di garantire un "investimento umano" sotto il profilo della formazione e della crescita per assicurare la qualificazione delle stazioni appaltanti, di ampliare a 10 anni l'arco temporale di riferimento per i requisiti, anche a tutela delle PMI, e di limitare l'utilizzo dell'appalto integrato solo "dove serve". Per Busia, inoltre, è essenziale la collaborazione tra enti ed istituzioni e occorre guardare all'Europa per evitare l'eccessiva chiusura dell'Italia.

È poi intervenuto il Presidente della Sezione Speciale PNRR del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Andrea Ferrante, il quale ha sottolineato come il nuovo Codice abbia ripreso le Linee guida del CSLLPP del 2021, aventi ad oggetto i contenuti del c.d. "PFTE plus", da porre a base della gara per l'appalto integrato, inizialmente in relazione agli appalti PNRR e poi messo a regime dall'art. 21 dell'Allegato I.7 al Codice. Nell'ambito delle proposte di modifica al Codice, Ferrante ha ribadito la necessità di un dialogo preventivo tra le diverse P.A.

A seguire, il Direttore Legislazione Opere Pubbliche dell'ANCE Francesca Ottavi ha evidenziato che dal correttivo ci si aspetta che i principi del Codice siano concretamente attuati, anche tramite la correzione di alcune contraddizioni contenute. Il riferimento è, ad esempio, al principio di fiducia, che nella disciplina dell'illecito professionale si dovrebbe garantire richiedendo almeno la sentenza di condanna di primo grado, al principio di concorrenza, obiettivo non ancora raggiunto neppure dalle direttive europee, e al principio del riequilibrio contrattuale, che consente di evitare le opere incompiute. Tra le proposte di modifica, Francesca Ottavi si è soffermata sull'esigenza di introdurre un apposito regolamento sull'esecuzione delle opere, la cui disciplina è eccessivamente scarna, di garantire la piena applicazione della revisione prezzi e di aggiornare l'importo delle spese generali.

Nel suo intervento, il Consigliere del CNI Domenico Condelli si è soffermato sulla necessità di chiarire le differenze tra PFTE base e PFTE da porre a base della gara di appalto integrato e di prevedere una disciplina dei tempi di progettazione, da cui dipende la qualità della stessa, per evitare che le scadenze imposte dalla P.A. siano eccessivamente stringenti. Concorda sull'esigenza di ampliare i requisiti di partecipazione, limitare l'appalto integrato, escludere il riconoscimento di incentivi tecnici per la progettazione e definire in modo più esplicito i contenuti degli accordi quadro. Sull'equo compenso, riferisce che il CNI ha proposto un'interpretazione coerente con i recenti approdi giurisprudenziali ma che è disponibile al ragionamento.

È poi intervenuto il Responsabile Ufficio Legislazione di Legacoop Marco Mingrone, il quale ha evidenziato che il correttivo dovrebbe intervenire sulle soglie per l'affidamento diretto e sulla revisione prezzi per darne completa attuazione, specialmente nell'ambito dei servizi, nonché chiarendo la portata applicativa dell'art. 11 sull'individuazione dei CCNL. Per Mingrone è necessario inoltre stabilire un quadro regolatorio chiaro per i requisiti e risolvere la questione dell'equo compenso, adottando una soluzione che garantisca la correttezza dell'evidenza pubblica e dia spazio alla concorrenza.

Infine, il Presidente OICE Giorgio Lupoi si è soffermato sull'esigenza di assicurare la sinergia tra le Associazioni e di intervenire sui temi dell'equilibrio contrattuale - garantendo che il compenso si adegui all'importo delle opere, superando il limite dei compensi stabiliti a corpo - e della riduzione delle soglie per l'affidamento diretto, giustificate in periodo emergenziale ma inidonee a regime, nonché di escludere gli inventivi tecnici per la progettazione, di garantire l'anticipazione contrattuale oggi esclusa per i servizi di ingegneria e architettura, di introdurre un nuovo allegato che disciplini tali ultimi servizi, di adottare contratti tipo, di revisionare la ripartizione tra PFTE e progetto esecutivo e di incentivare l'utilizzo della formula esponenziale in sostituzione di quella lineare. (S.S.)

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